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mercoledì 3 febbraio 2016

Vincenzo Diana O M B R E

O M B R E
Un filo di voci
che addolcisce il perdono,
un rapido fiume 
di mani intrecciate
e stelle splendenti
sulle quali volare.
Un treno impaziente
di ripartire,
passeggeri intristiti
da consolare
e labbra tremanti
appoggiate ai ricordi.
Campi di sogni
da attraversare,
umide nebbie
che celano pianti
e il richiamo di un battito
che segna il cammino.
Fitta pioggia 
di acuminati rimorsi,
paludi di vuoto
voraci di vite
e un ponte sospeso,
strattonato dalle paure.
Ombre notturne
che sussurrano versi,
rimbombi di sguardi
accartocciati dal tempo,
m'immergo nell'animo senza esitare
e sospirando riscrivo il domani.
C@Vincenzo Diana






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