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martedì 22 novembre 2016

Antonio Soledad Oggi, al risveglio

Hoje, ao acordar,
ouvi em alto e bom som,
e antes mesmo que os meus olhos se abrissem,
o canto de um pássaro triste
a sobrevoar os quatro cantos da Terra. 
Debaixo de uma eterna tempestade que chegou com a madrugada,
com suas asas douradas e o seu corpo alvejado,
ele carregava no bico a carta de uma esperança morta.
Ainda estirado sobre a cama
como se ainda sonhasse
contemplei seu vôo solitário na busca do paraíso
que já não existia no coração dos homens.
E por mais que ele voasse, o pássaro entristecido,
já não havia água, sombra e nem galhos para o seu pouso merecido.
No alto apenas um céu fétido e sem estrelas,
no solo um chão fervilhante como o Fim.
Enquanto me levantava do leito para gastar as horas,
guardei na mente a imagem daquela ave ressentida,
voando em círculos num planeta em chamas,
sem ninho, sem alimento e sem o amor dos homens,
até seu corpo desistir e aceitar a queda
no oceano tenebroso de um futuro que já terminou.

Oggi, al risveglio,
Ho sentito in modo forte e chiaro,
E prima ancora che i miei occhi si aprissero,
Il canto di un uccello triste
A sorvolare i quattro angoli della terra.
Sotto una eterna tempesta che è arrivato con l'alba,
Con ali dorate e il suo corpo ferito,
Lui portava nel becco la lettera di una speranza morta.
Ancora steso sul letto
Come se ancora sognare
Vidi il suo volo solitario nella ricerca del paradiso
Che non esisteva più nel cuore degli uomini.
E per quanto lui potesse volare, l'uccello rattristato,
Non c'era più acqua, ombra e né rami per il suo atterraggio meritato.
In alto solo un cielo fetida e senza stelle,
Nel terreno un pavimento ribollente come la fine.
Mentre mi alzavo dal letto per spendere le ore,
Ho conservato nella mente l'immagine di quell'uccello risentita,
Girando in tondo in un pianeta in fiamme
Senza nido, senza cibo e senza l'amore degli uomini,
Fino a quando il vostro corpo ad arrendermi e accettare la caduta
Nell'oceano oscuro di un futuro che ha già finito.



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