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mercoledì 24 gennaio 2018

Giorgio Bisignano TEMPESTA D’ODIO

TEMPESTA D’ODIO
(versi liberi)

Giungeva il treno avvolto dalla nebbia
al limitar del lager.Angeli della morte
pronti con solerti ghigni
ad aprir le porte di Auschwitz-Birkenau.

Uomini donne bambini magri sino all’osso
pallidi di paura marchiati come bestie.
Spinti col calcio dei fucili e immonde minacce
a centinaia entro camere a loro destinate.

Odor di morte e odio.

Spogliati di tuttonudi e indifesi
senza l’ombra di speranza nelle ingiuriate menti…
Solo numeri e stelledi David cucite sulle giacche.
Maledetto postola dignità svanita
all’ombra dei cancelli.

Miasmi mortali dalle docce infami
su gente già mortadi terrore.
Lenta cadeva la neve e il fumo misto a cenere 
saliva nel funesto grigiore.

Salivano le anime per lo stretto camino
verso il cielo.Cenere di vite spezzate
copriva il manto bianco.

Volavano le spoglie
e disumane grida pianti disperati
ad invocare di Dio la pietà dissolte nell’aria greve
nel buio della notte

Fu morte lenta all’alitar del gas.
Quanto odio tra quelle calde mura.
Inumano delirio
di uomo contro uomo.

20-01-2018
Giorgio Bisignano











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