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giovedì 12 novembre 2015

Nazario Bruno Distanze

Distanze
La notte d’aria mi congiunge al cielo.
Mi parla; e il brusio dell’universo
prolunga i suoi spazi misteriosi
in eco di silenzi e di memorie.
I piedi su la terra rabbrunata
e gli occhi tesi alle lontane stelle,
le guardo, pulsanti, e mi domando
se sia realtà o sogno ciò che vedo.
Pavento la distanza che fiammelle 
rende gli astri del cosmo e che s’allunga
in vastissime volte, e traiettorie,
e geometrici disegni senza fine.
Esistere minuto e breve assai,
la mia presenza e quella di ciascuno
degli altri che verranno, ci permette
di contemplare l’immenso del mistero.
Ora noi siamo, eppure non sappiamo
se ancor saremo o, come stelle implose,
il nostro ciclo di luce chiuderemo
anche se ancora viaggerà, nel tempo.





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