La tua voce
un’assenza vestita a festa
vicina alla realtà
di un sogno avuto
in un mattino di giugno.
Il guanciale del cuscino
volta le spalle alla finestra
e un’eco chiama
da un paese lontano
il mio segreto semplice e tenero
toccato appena da una bava di vento
e continuo a sognare
sperando che l’alba
non intacchi la tua mano
che mai potrà cancellare
i tuoi versi socchiusi
in un angolo della notte.
Salvatore Monetti
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