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mercoledì 29 aprile 2015

Raniero Iafanti " Due come tanti "

" Due come tanti "

Sono stato bene con te, 

non mi accadeva da troppo tempo. 

Ho isolato tutto il frastuono intorno, 

desiderando dannatamente che si fermasse il tempo, 

trascendente, come i tuoi occhi. 

In quel momento non avrei voluto nulla, 

se non te, nulla al di fuori di te. 

E non potrei spiegarlo a nessuno 

cosa si prova a svegliarsi in un altro paradiso, 

sentire il cuore brillare come una perla. 

Non fuggirò mai dalle tue lacrime. 

Non ne sono capace, speravo che tu mi dicessi 

“rimani con me” io mi sarei fermato, 

dimenticandomi di tutto il resto, anche della mia stessa vita. 

Adesso so che non mi allontanerò mai più da te, 

mi sento ancora lì e tu chissà dove.

Sei qualcosa di più del mio tempo trascorso nel ricordo,

tu sei l’agonia e l'allegria della mia consolazione.

Sei l'illusione durata una manciata di pensieri, 

finalmente qualcuno per cui spendermi completamente.

Non credevo fosse possibile provarla, questa illusione, mai più. 

Oggi ho la certezza che fra di noi non avrebbe funzionato, 

voglio soltanto dirti grazie, 

grazie a te adesso so che potrò innamorarmi ancora. 

Non contava niente che quel nostro amore durasse per l'eternità. 

M'importa invece farmi attraversare, essere trafitto e sorpreso. 

M'importa vederti sorridere.

E farti un regalo solo per saperti contenta, 

guardarti e commuovermi nel vederti piangere di gioia. 

Tutto questo è accaduto fra noi, ed ora credo sia proprio questo, 

Il regalo più bello che abbia mai ricevuto da te, 

quello che mai dimenticherò. 

Arriva sempre quel momento maledettamente necessario, 

in cui comprendi che si deve soltanto fare posto ad altro. 

Oggi è inutile ripensare a come sarebbe o poteva andare. 

Cosi, inesorabilmente quel domani, arriverà anche senza noi due. 

Con te ho conosciuto la vera disillusione, 

quando ti vedevo prendere qualcosa di me, poi passare oltre 

e poi, di nascosto, tornare a sbirciare dentro la mia vita, 

per vedere magari a che punto ero arrivato.

Non ho mai voluto accettare di non essere davvero unico, 

come spesso mi dicevi. 

Arrivare dentro qualcuno non è un modo di dire, 

bisogna davvero percorrere una strada, strettissima e impervia, 

dove può passarci soltanto una persona per volta. 

Bisognerebbe prestare attenzione 

se qualcuno abbia mosso la segnaletica e tutto il resto,

facendo una gran confusione, cambiando le indicazioni al cuore. 

Ma se per caso domani avrai voglia di raggiungere il mio, 

dovrai passare necessariamente attraverso quella strada. 

Cercherò di rendere possibile quel tuo cammino, 

ogni volta e per tutte le volte che vorrai,

anche quando aspettandoti, fisserò quella mia strada vuota, 

persino quando deciderai di non venire più, 

avrò comunque preparato un sentiero di silenziosa dolcezza, 

dove scoprirai un sospiro segreto, 

nascosto nel brivido di uno sguardo.Non è mai il momento, 

domani forse sarà già scaduto il nostro tempo. 

Se correrai, potrai percorrere ancora quella mia strada 

tutte le volte che vorrai ritroverai tutto di me, di te, di noi, 

avrai sempre la tua corsia preferenziale, 

quella strada privata che arriva diritta da me, dentro il mio cuore. 

E se non è questo l'infinito, ma poi cos'è? 

Adesso, se servisse, ti regalerei una rosa e la mia vita, se bastasse. 

Ti direi, esprimi un desiderio, 

uno di quelli di cui non ti stancheresti mai, lo esaudirò. 

perché il tuo profumo lo sento persino dentro una tua fotografia, 

cosi spingendoci dentro gli occhi, 

riuscirei a schiacciare le mie sconfitte, con l'eleganza di una profezia. 

Ho soltanto bisogno di una improvvisa magia, 

per non essere fragile, ma ditemi, chi non lo è di fronte alla felicità? 

Cosi, inesorabilmente quel domani arriverà anche senza noi due.

Raniero Iafanti

diritti riservati, 633/1941

Picture dal film " Nessuno si salva da solo "





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