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lunedì 14 ottobre 2019

Rina S. "Parco Ferrari"

"Parco Ferrari"
Il luogo era piccolo, come il letto fatto di tanti triangoli colorati,in alto una tenue luce.

Non riuscivo a parlare , le uniche parole erano il il mio dolore,

la disperazione e tutto l'amore che avevo elargito in tanti anni.

Ho urlato a mio padre,,invocato mia madre.

tenendole le mani della salvezza,ho supplicato il perdono,per un dolore non voluto.

L'innocenza  dei miei figli,come lacrime di purificazione,nell'unione di un giovane matrimonio,quando un sorriso diventa progetto,

 Ora tutto crolla, cosa ti resta? Solo un pugno di mosche in mano.

Sono sfinita, la mia mente  è  a soqquadro,il cuore vorrebbe una tregua,e io cosa voglio?

Baciare l'anima dei miei figli,e lasciare loro un sorriso in più, che il tempo possa si fermare..

Mi sono addormentata per poco,e il profumo del parco Ferrari mi inebria come la musica di Vasco Rossi,

mi hanno destata.e la  Primavera  è tornata con un tiepido sole, gli alberi in fiore e la vita spensierata.

La musica guida i miei versi, come gli occhi dell'amore.

 Qualcosa ha bloccato il mio incedere ,una parte del parco è buio,perché?

La mia curiosità è grande,

con rispetto entro ,e vedo dietro ogni tronco d'albero,

la figura bella  vestita a festa di tutte le le persone che ho amato in vita...non ho esitato a portarli con me.. 

 sarebbe. stato una grande vittoria !!!

Una vive, una donna, la nonna dei miei figli. Mi ha detto:

"NOI ABBIAMO FATTO IL NOSTRO TEMPO. VAI VIA E VIVI IL TUO !!!

MI sono chinata sulle ginocchia e il mio grido è arrivato nelle viscere della terra,che  hanno tremato come un terremoto.

Rina S.






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