Pino, Pinuccio tanto caro
Pino adorato
ieri sera guardavo la foto presa da lontano
di noi due seduti sul bordo del terrazzo
mentre tu mi raccontavi e io ascoltavo.
Dietro c’era solo il mare.
E al mare e a te pensavo
come in una misteriosa malinconia,
una tristezza nuova e sconosciuta.
Non capivo, non sapevo ancora niente.
Avevo una chitarra per le mani
e piano piano mi sono ritrovato a suonare
e poi a canticchiare Io dal mare
immaginando nel lunghissimo finale
i tuoi fraseggi di corde e voli di voce senza parole.
Tu non c’eri ma era come se fossi lì con me
a ricordare il pezzo, a ripassarlo
per la prossima occasione in cui l’avremmo rifatto.
L’avevamo registrato venticinque anni fa
e tu, che non eri stato bene,
l’avevi voluto fare lo stesso.
“Ci ho messo tutto il cuore” dicesti sorridendo
e ci scherzammo su per tutta la cena al ristorante.
Ora, dopo un quarto di secolo, quel cuore si è fermato.
Ma non la voce, le note calde della tua chitarra,
lo swing, il blues, l’anima profonda, le canzoni belle.
Non la tua passione, la sincerità come melodia di vita,
l’amicizia vera, diretta e a volte brusca,
quasi antica, di un altro tempo, di un tempo che fu giovane
insieme a noi e ai nostri primi sogni.
Un tempo che non è passato mai
e che, d’ora in poi, scorrerà diverso
con il ritmo più dolente e lento della nostalgia.
È stato un regalo conoscerti e incontrarti
in questi anni e in questo mondo
e cantare suonare parlare ridere con te
e sentire, sapere, essere sicuro
che ogni volta,
nella musica e nella vita,
ci hai messo tutto il cuore.
CLAUDIO BAGLIONI
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