Se tu un giorno volessi venire a me,
abbandonare tutto il mondo per scendere le scale dell’ignoto e sorpassare l’umano,
superarti in grandezza e in amore,
oltre te stessa, talmente in alto che dovresti forse lacerarti,
cadere, eclissarti, ed io con te.
Avere la consapevolezza del desiderio intrinseco
di quell’ultimo bacio regalato in un attimo fatto di un’stante eterno.
Oh! Donna che scivoli su questi quotidiani brandelli
di carta misurando la mia incapacità
di arrivare al di là delle lettere in modo chiaro e indelebile.
Vorrei guardare la vita tra le tue braccia
e cercare di contenerla al fine di amarla senza più soffrire,
legandoci alle parole che riemergono dall’oblio
come un frutto maturo
e tenerci per mano in uno spazio riservato al senso all’amore.
Salvatore Monetti
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